• Home +
  • Il Manifesto +
  • Perchè +
  • Persone +
  • Contatti +

© 2019 - Collettivo Mediterraneo

Il Mediterraneo e la sua salinità

isole, mare, mediterreaneita, porti Set 30, 2019

La salinità media del Mediterraneo si aggira dal 36,2 al 39 ‰ , varia in base alle stagioni che influenzano le correnti.

Ce ne sono di tre tipi: le correnti superficiali, le correnti intermedie e la correnti profonde.

Perché è importante conoscerle? Perché è possibile riconoscere attraverso la forma di un pesce la sua zona di vita, la sua dieta e la sua età, per lavorarlo nel massimo del rispetto delle sue caratteristiche organolettiche.
Le correnti superficiali si originano tutte dall’afflusso di acqua atlantica e seguono in prevalenza gli andamenti di tipo ciclonico, cioè antiorario. L’acqua atlantica, più fredda ma meno salata (motivo per cui rimane in superficie) entra nel Mediterraneo dopo aver lambito le coste del Marocco: una volta varcato lo stretto di Gibilterra viene spinta a sud dalla forza di Coriolis e segue prevalentemente la costa nordafricana, fino a diramarsi in diverse direzioni, ognuna con un proprio moto circolare centrifugo. Sono tutte correnti prettamente costiere, che variano in base alla profondità e tipologia di fondale; al centro vi è invece la corrente centro-mediterranea, che scorre in direzione Creta e Cipro.
Lo strato d’acqua compreso fra i 200 e i 600 metri è interessato da un movimento in senso opposto a quello delle correnti di superficie: le correnti intermedie.

Originano dal mar di Levante, il tratto di Mediterraneo con i più elevati valori di salinità, (39,1‰).D’inverno, con il calo della temperatura si ha un aumento della densità dello strato superficiale che “comprime” lo strato d’acqua inferiore dando origine a questa corrente: è divisa in un ramo principale che percorre l’intero Mediterraneo e due rami secondari che attraversano l’uno il Golfo della Sirte e l’altro lo Ionio, fino a entrare nell’Adriatico.

© foto di Vittorio Sciosia

Le correnti di profondità interessano due aree del Mediterraneo, il bacino ligure provenzale e lo Ionio. In entrambi i casi le correnti originano nella stagione invernale in seguito a un rapido raffreddamento delle acque provocato dal vento. In seguito all’aumento di densità, l’acqua si dirige verso il fondo, sino ai 2000 metri di profondità, contribuendo al lento ricambio delle acque profonde.

Dalle analisi degli oceanografi pare che una goccia d’acqua entrata dallo stretto di Gibilterra impieghi circa 150 anni per compiere tutto il “giro” e ritornare, profondamente modificata nella composizione, all’oceano Atlantico. Ogni goccia d’ acqua dei Mediterraneo ha una meravigliosa storia da raccontare.

Newer Older
fabio tammaro
Written by
fabio tammaro

Proprietario e chef del ristorante di pesce Officina dei Sapori a Verona, ha vissuto gran parte della sua adolescenza tra Torre Annunziata e Vico Equense, dove si è diplomato alla prestigiosa Alberghiera F. De Gennaro appassionandosi alla ristorazione. Dall'ottobre 2012 gestisce l'Officina dei Sapori, realtà ristorativa di spicco a Verona.

Leave A Comment

Cerca

Articoli recenti

  • Farsi un’idea
  • Frollare il pesce: un’antica usanza contemporanea
  • Il girovago del Mar Mediterraneo
  • L’Ora del… Polpo
  • Il pesce azzurro

Social Slider

No images found!
Try some other hashtag or username